Radicamento, grounding... se ne sente parlare spesso ormai, ma cosa significa?
A differenza delle piante, che hanno forti radici impiantate nella terra che le sorreggono e nutrono, noi esseri umani siamo liberi di muoverci nello spazio; e forse è proprio per questo che siamo alla continua ricerca di qualcosa che, appunto, ci radichi. Ma radicamento non è sinonimo di immobilità.
Il radicamento, nello yoga, è una pratica volta a ritrovare il contatto con il proprio corpo e soprattutto con il proprio mondo interiore, in piena risonanza con la natura circostante.
Esistono diverse tecniche per raggiungere questo obiettivo. Di seguito quelle che, secondo me, sono più efficaci e “pratiche”
RESPIRARE Ebbene si, respiriamo ogni istante della nostra vita, ma non ci accorgiamo di quanto questo elemento sia uno strumento potentissimo di radicamento. Il respiro, difatti, ci ancora al momento presente, permettendoci di creare uno spazio sacro di silenzio e ascolto. Ecco quindi che entrare in contatto con il nostro corpo-cuore-mente diventa molto più veloce e semplice. Prenditi del tempo per respirare consapevolmente, sentendo l'aria che entra dalle narici, riempie i polmoni e fuoriesce. Osserva il calore, la consistenza e il profumo dell'aria. Osserva i movimenti della cassa toracica, delle spalle e dell'addome. Osserva la lunghezza del tuo respira, e prova a modificarla. Cosa cambia?
CAMMINARE CONSAPEVOLMENTE A PIEDI NUDI Sentire il contatto tra la pianta dei piedi e il suolo (preferendo la natura) riporta a uno stato di connessione profonda tra il sé e l’universo. Nella medicina cinese, la pianta del piede corrisponde all’intero organismo, ciascuna parte ha infatti una corrispondenza con una parte del corpo, ed è sede di moltissimi meridiani. Esci e cammina. Esplora diverse andature, osserva il peso del tuo corpo sui tuoi piedi, immagina di radicarti fino al centro della terra, e da lì richiama l'energia nel tuo corpo.
PRATICARE SUL TAPPETINO Nello yoga esistono asana che sono più efficaci nello sviluppare il senso di radicamento: tadasana (la posizione della montagna), vrksasana (posizione dell’albero), dandasana (posizione del bastone), savasana
OLI ESSENZIALI Prova ad inalare o diffondere nell'ambiente gli essenziali più indicati per aiutare il radicamento: vetiver, cedro, patchouli, zenzero e legno di sandalo. Per un effetto ancora più efficace, massaggia la pianta dei piedi con una o due gocce.
PIETRE PREZIOSE Anche le pietre possono rappresentare un aiuto per metterci in contatto con le nostre radici. In particolare prediligi pietre scure (nero, rosso scuro, marrone o con venature legnose) come l’ossidiana nera, l’ematite, la tormalina nera, la corniola, il legno fossile o il granato. Oppure prova ad andare in un negozio di pietre di cui ti fidi, guarda le pietre di questi colori e scegli quella che ti piace meno, avrà sicuramente le caratteristiche che ti servono!
Spero di averti dato degli spunti per esplorare la tua pratica, per metterti in contatto con la parte più profonda di te, al fine di ritrovare le tue radici, che possano darti il nutrimento per essere libero, libero di scegliere ciò che ti fa stare bene e seguire quel cammino, quelle orme.
Buon viaggio!
Con amore, Laura
Comentarios